L'Associazione "La Capanna", creata da Mario Giuliano nel 1994, lotta per combattere il degrado e la sofferenza che esiste nella società. Condanna, quindi, l'ipocrisia e l'indifferenza dei cittadini, specialmente quella strumentalizzata da coloro che hanno il potere gestionale. Infine è contro gli sprechi di denaro pubblico, contro le false ideologie politiche e di qualsiasi altra forma.

La trasformazione (2)

Uno sguardo sulla realtà che viviamo


Tutti noi possiamo contemplare il passato attraverso la storia, dalla creazione ad oggi, ma, effettivamente cosa sarebbe cambiato nell'uomo? L’intelligenza? Il comportamento? Diciamo che materialmente vi è stata un’evoluzione verso la creatività delle tecnologie, ma nel contempo ha ignorato la sua intelligenza, come formazione di un progetto a lui rilasciato come dote e come talento.

In tempi più recenti, appena passati, vi era molta gente semplice, che si accontentava di essere se stessa, come persone, e come grado di cultura, nonostante ci fosse molto analfabetismo. Infatti queste persone anche avendo questo limite non accusavano il disagio, come forma di sofferenza, perché sapevano di possedere capacità diverse rispetto all’altro. Quindi troviamo fasce di cultura e livelli professionali, come specialisti, e dotti, classi evolutive superiori, dette istruite, e quella semplici come, il muratore, l’idraulico, l’ortolano ecc….
Come il medico era necessario ad uno di questi artigiani, così l’artigiano era necessario per il medico, o altre figure professionali, quindi a sua volta esisteva una certa fiducia, e non mancava il rispetto reciproco. Questa io la considero una qualità che si è persa nel susseguirsi degli anni. Tutta questa trasformazione in atto la paragonerei ad una forma di conquista infantile, costituita da varie forme di arroganza, presunzione, ambizione, vanità illusoria, superiorità verso l’altro, come accade spesso, senza possedere le cosiddette doti per cui uno potrebbe sentirsi superiore. Ma cresce sempre più questa illusione a cui l’essere “umano” oggi si rifà, e che sta portando un'intera generazione alla conquista del benessere, o forse alla distruzione, e quindi numerosi soggetti si accingono ad imbrogliare l’altro, con mezzi illegali o legali e senza farsi alcun scrupolo, sia per i problemi prodotti, sia per l’indifferenza per l’amicizia o parenti stretti, l’importanza è catturare la preda e arrivare al proprio intento a costo di rimetterci anche la propria vita e quella degli altri.
Il principio degenerante è di possedere un corposo conto in banca, magari in territorio protetto dalle tasse, e possedere qualunque altra cosa materiale che si desideri. Se poi avrà contribuito ad andare contro la natura o facendo altro male, la cosa non avrà importanza.
Oggi c’è una ramificazione di livelli e categorie elaborata senza freno dalla moderna società, quindi dalla parola nuove tecnologie nasce il “marketing” che dal punto di vista materiale sta a significare smaltimento del consumismo, creato dalla mente delle persone di tutti i ranghi e livelli, al punto di arrivare ad una gestione psicologica delle masse, pur di avere sotto controllo ogni situazione. Per esempio quando si prevede un aumento di un prodotto di prima necessità i media con la scusa di diffondere l’informazione fanno come un preavviso condizionale, preparando le masse psicologicamente, e quando viene applicato l’aumento la gente agisce come se avesse già accettato l’applicazione desiderata e quindi non c’è reazione.
Così accade quando dobbiamo unire le nostre teste per scegliere una condizione politica, ci lavorano psicologicamente evidenziando tutti i mali della società, indicandone le varie colpe e i possibili miglioramenti, e quindi si nota che nel passaggio c’è solo stato un interesse per arrivare al potere di gestione, dopo rimangano gli stessi o altri problemi. Principalmente si nota solo il passaggio della dirigenza, poi la “torta” se la dividono lo stesso, e anche questo lo collocherei al paragrafo detto “marketing”.
Un altro esempio, più diffuso ed evidente, è la telefonia. Diciamo che c’è sempre stata voglia di comunicazione, ma in passato molti si limitavano al gettone per telefonare, ai cosiddetti CB da radioamatori, a coppie di ricetrasmittenti, al telefono fisso con canone basso, addirittura l’ex SIP assegnava giornalmente delle telefonate gratis. Poi il marketing ha fatto bingo con il telefonino per tutti, e non solo, l’uso e il consumo delle batterie, i continui ammodernamenti degli stessi telefonini, addirittura avere la necessità di più telefonini in uso con schede diverse, insomma non siamo per niente autonomi, siamo diventati pienamente il loro strumento (sto sbagliando?), cosa importa se detto attrezzo ci potrebbe procurare malattie, come è stato più volte rapportato dai media in passato, ma ora è tutto tranquillo e non se ne parla più.
Ma questo sta accadendo per molti altri prodotti, come le auto che per molti erano un sogno impossibile, infatti nel periodo della Fiat Balilla, solo persone ricche e benestanti possedevano l’auto, poi in seguito quando c’è stato il boom economico con la famosa cambiale, che permetteva a molti un sistema rateizzato, si andò verso nuovi modelli automobilistici, come le utilitarie per determinate esigenze.
Quasi come una mutazione, senza accorgercene più di tanto, si sono introdotti gli astuti manager che hanno trasformato i settori amministrativi, aziendali del privato e del pubblico in affari lungimiranti. Si parlava di produttività e si lavorava al cospetto delle richieste di mercato, si studiava come ampliare fabbriche e stabilimenti e quindi erano necessarie qualifiche e forza manuale.
Poi come ho detto prima gli astuti si sono preoccupati solo di fare cassa, e da un lato riducevano la forza lavoro, dall’atra studiavano per incrementare la produzione con macchine, dette centri di lavoro, capaci di svolgere il lavoro di centinaia di persone. Infatti con tali centri robotizzati, a ciclo continuo, bastava un operaio formato per il controllo e la sostituzione dell’oggetto lavorato, quindi i disoccupati aumentavano, e il prezzo? Non dovrebbe abbassarsi? Niente affatto, anzi il contrario. La produzione poi aumenta ma le riparazioni diminuiscono, c’è infatti l’usa e getta che sostituisce anche l’artigiano esterno, quindi ancora un settore ridotto alla disoccupazione, che si aggiunge alle fabbriche chiuse.
Ma voi potreste obiettare, se la produzione aumenta come numero, il prezzo diminuisce? In teoria dovrebbe, ma nella pratica hanno bloccato questo vincolo perché nelle casse manageriali vi sono più entrate, mentre se parliamo di riparazione troviamo i prezzi per i ricambi elevati e non rapportati nell’insieme del costo dell’oggetto. Poi bisogna considerare che le attività che potrebbero intervenire alla riparazione stanno sparendo e sono sempre meno, quindi se troviamo un artigiano, lo troviamo in via di estinzione, e di conseguenza diventa poco conveniente rispetto la sostituzione totale, in pratica si sta creando un sistema senza svincoli.
Sulla base della nostra storia, e secondo quanto riportato da Darwin, noi deriviamo dalla scimmia, a mio avviso c’è sicuramente una presenza espressiva da considerare, ma soprattutto valutare l’intelligenza, che dovrebbe essere progredita. Ecco che dovrei collocarmi nella realtà di oggi, e nonostante il livello superiore di intelligenza rispetto un tempo, e che tutti possiamo constatare, in qualche modo siamo rimasti come al principio, in quanto gli interessi personali sono sciocchi, perché non cambiano la nostra esistenza, anzi rovinano quelli dell’intera “discendenza”.
Io ho fatto questo esempio, e mi limito a riportare determinati fatti, altrimenti starei a scrivere chissà per quanto tempo, ma guardate che il meccanismo sinteticamente descritto è da rapportare in quasi tutte le circostanze del nostro vivere, direi da considerare come una guerra fredda legata al sistema economico.

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