L'Associazione "La Capanna", creata da Mario Giuliano nel 1994, lotta per combattere il degrado e la sofferenza che esiste nella società. Condanna, quindi, l'ipocrisia e l'indifferenza dei cittadini, specialmente quella strumentalizzata da coloro che hanno il potere gestionale. Infine è contro gli sprechi di denaro pubblico, contro le false ideologie politiche e di qualsiasi altra forma.

Uno sguardo sulla realtà che viviamo: politica e sistemi (3)

Il potere in mano...
Il sopraffare sui soggetti deboli


Il potere è uno strumento che si è formalizzato nell’uomo già dai primi giorni della sua esistenza, infatti esso è incominciato dal cibo che gli presentava la natura. Gustandolo, infatti, l’uomo aveva paura che gli altri glielo potessero portare via, e così rimanere senza nei giorni successivi.
Quindi, quasi in automatico, cresceva la sua intelligenza e creatività, sia per elaborare, e costruire, ogni cosa o oggetto che serve nello scenario della sua vita, o sistemi per prevalere sull’altro, anche con la forza e arroganza.

Questa breve riflessione sta a significare che tutti i sistemi sono corrotti, a qualsiasi livello, e fascia sociale, incominciando dal potere politico che astutamente è usato come forma strumentale, e provoca una reazione di accaparramento, reclutando sciacalli e approfittatori affascinati da una vita senza problemi economici dal punto di vista sociale, e non solo, perché viene gratificata anche l’ambizione della superiorità, che consente di distinguersi come persona onesta e onorevole, ma in realtà è tutt’altra cosa.
Mi vorrei soffermare un attimo su questo punto, un ingenuo potrebbe dire: perché uno si dovesse comportare in tale maniera?
Sì, c’è la risposta. Come ho detto prima, tutti, o magari un buon numero di persone, mirano a fare una vita dove non gli manchi niente, principalmente per raggiungere una sicurezza, per loro o per la propria famiglia. Questo tipo di affanno viene perseguito già dall’esistenza dell’uomo, quindi, con mezzi diversi, c’è chi spietatamente esercita violenza materiale, chi spera nel gioco, chi elegantemente si sostiene con mezzi raggiratori, chi invece va in cerca di strumenti, senza rischio, magari con una copertura istituzionale, per tenere tutto sotto controllo, acquisendo un’immagine di rispetto nella società, con il prestigio onorevole. Quindi non rimane altro che la sedia politica ( molto ambita da tali personaggi). È chiaro che non tutti arrivano nei posti d’onore, perché nella politica ci sono cariche diverse, chi prende il gettone di presenza e quelli che hanno la possibilità di garantirsi il benessere a vita, a vari livelli. Quindi c’è la maratona con sempre maggiori partecipanti, e si incomincia ad optare per consiglieri di circoscrizioni (una volta detti di quartiere), fatta la prima esperienza si passa a per il comune, la provincia, o la regione. In questo cerchio vi resistono per svariati anni, al fine di ricevere una carica oltre al gettone di presenza, mentre per quelli che si ritirano diventa un ricordo di delusione, sicuramente diranno c’ho provato.
Mentre quelli che si accingono alla gara a livello centrale hanno già un bonus di speranza in più, nel momento cui vengono eletti, diciamo i più fortunati che sono nelle liste dei partiti. È chiaro che debba esserci una sorta di convenienza tra il candidato e il partito che gli da spazio per la candidatura, in genere quasi tutti i partiti fanno accordi con il futuro onorevole, deputato, altrimenti cambierebbero nome, e quindi si va nell’arena generale, ove si studia e si produce benessere per... . Ed allora per il neo deputato c’è solo da sperare che la carica rimanga non meno di 36 mesi, per assegnarsi una pensione onorevole, mentre operai, artigiani, ed altri, messi insieme, se la potranno solo sognare tale pensione, al raggiungimento dei 40 anni.
Pensate, contrariamente la politica che viene designata nella nostra società come strumento di democraticità laddove sussiste una realtà civile tra masse di uomini e culture diverse, e quindi è fatta apposta per creare una condizione di convivenza collettiva capace di assicurare nella società, l’uguaglianza, la giustizia, il rispetto delle vite umane, nella pratica è da considerare una proforma.

Quindi se tutto questo è oggetto di riflessione, e diciamo che non manca l’intelligenza per creare condizioni accettabili, riducendo il malessere che appuriamo giorno per giorno, vuol dire che manca qualcosa nelle coscienze. Infatti se il ladro, artefice senza coscienza, si trova a derubare il suo parente più prossimo, non formula il senso della coscienza, lo stesso farà con un indifeso, bambino o vecchio che sia. L’attore Totò proprio in una sua poesia riporta la frase “la bestia umana è un animale ingrato”, ciò vuol dire che dobbiamo aspettarci di tutto dall’uomo.
Un popolo non può restare ingovernato, ma è pur vero che bisognerebbe trovare il modo di tenere lontano dalle politiche personaggi infetti. Prima si dovrebbe bonificare il campo, anche se quello che sto per affermare potrà sembrare utopistico, cioè stabilendo una sorta di volontariato con il senso del dovere, quindi con paghe ridimensionate, per dirigere il paese, diminuire il numero dei partiti, creare una disciplina per costruire personaggi speciali con determinate caratteristiche: con equilibrio di comportamento, disciplinate da una formazione individuale, assimilazione di tecniche amministrative, capacità di veduta di ampio raggio per il bene dell’umanità. Inoltre un aspirante politico di questo tipo, dovrebbe essere formato nella persona, per una onorevole carica, già da una età giovanile, e solo chi abbia avuto un merito scolastico con pregiati apprezzamenti potrebbe mirare alla candidatura nei posti di elevate responsabilità, come la dirigenza di un Comune, una Provincia, una Regione, o addirittura il Governo.
Infatti è inammissibile che un medico, un ingegnere, un avvocato o altre categorie e qualifiche debbano diventare amministratori di una intera popolazione. Il controsenso di oggi, se notate, è che per fare il collaboratore scolastico, per quelli nati dopo il 1954, bisogna fornire il diploma superiore, come per fare l’infermiere bisogna essere laureati, e così via, mentre ci possiamo trovare alla dirigenza di una Regione o un’altra sede istituzionale uno che a malapena ha la licenza superiore. Quindi bisognerebbe evitare il reclutamento di esseri qualunquisti che vanno alla ricerca, per diventare ragni per poi costruire la propria tela. Diciamo che la colpa è principalmente nostra che abbiamo permesso l’esistenza di questa diffusa epidemia, frutto di una ignoranza per comodità, causa di una strafottenza allargata, in pratica se nel prato del nostro condominio portiamo il cane a fare i bisogni, ci capita che il nostro bambino rincasa con le scarpe sporche di cacca, e così è la politica affaristica.
Tutti o quasi lamentano il rincaro della vita, i media alzano e abbassano il fuso, i giornali fanno la stessa cosa, il grillone sputtana, i celentani fanno odiens, poi il flusso si abbassa quasi a scomparire, magari si ricomincia con la prossima circostanza, ma il problema rimane ed è sempre lo stesso.
Quindi a questi personaggi cosi riflessivi, così sensibili, e così giustizieri, la domanda che faccio è: perché lo fanno? È forse per la propria immagine? O perché sul momento devono esercitare la loro professione di attori, magari ingaggiati da qualcuno per dare disturbo, visto che alla fine i programmi che mandano in TV sono a pagamento.
Riguardo al caro vita, spiegato in modo breve e semplice: in questa fase l’uomo si è preparato astutamente, prima ha messo insieme rappresentanti di vari luoghi presenti sul globo terrestre, e quindi con una vera concertatura hanno varato quello che si è chiamata moneta unica, al punto di farci sentire in colpa se noi Italiani avessimo respinto tale progetto di trasformazione. Quindi quello che sta succedendo era già prevenibile, ed io mi chiedo, perché non è stata fatta una politica di basamento per tale progetto? Sarebbe stata infatti necessaria per uguagliare, o quasi, le condizioni di vita del popolo coinvolto in tale trasformazione. Cioè per capirci, io Italiano devo subire una concertatura sociale diversa rispetto al mio cugino francese o tedesco o altro, infatti ogni Stato ha una economia diversa, stipendi diversi, pensioni diverse, problema abitativo diverso, disoccupazione diversa, spesa a consumo diversa. La benzina la compriamo più cara noi consumatori, e quindi tutto ciò causa uno scompiglio per farci capire poco, ed ecco la necessità di fare prima di tutto un censimento delle politiche economiche degli Stati interessati che fanno parte della moneta unica. Inoltre andava fatta anche una verifica dello stato sociale degli stessi Stati aderenti, quindi equilibrare la situazione economica e sociale prima di passare alla moneta unica.
Bisogna che tutti comprendano dove nasce il disordine, ma con semplicità: l’Italia aveva 1000 lire e quindi sull’euro ci ha rimesso circa 936 lire, quindi ci siamo trovati con una moneta dimezzata per il 50%, o viceversa un aumento del prodotto pari al doppio.
Siccome come ho detto prima, non è stata fatta una adeguata politica che bilanciasse le entrate e le uscite degli Italiani, oggi ci troviamo con stipendi e pensioni erogate in lire e la spesa al consumo e altro in euro.
Al contrario l’America degli anni 80, periodo in cui l’ho visitata, presentava un tenore di vita molto caro, nel contempo c’era molta concorrenza tra luoghi e zone, e c’erano stipendi alti che equiparavano, cioè si sopportava il caro vita, la pressione fiscale, ecc. In Italia aumentando così i prezzi al consumo, cioè passaggio lira-euro, c’è da considerare il fattore iva, ad esempio se un articolo costava mille lire più il 20%, faceva 1200 lire. Oggi lo stesso prodotto che rispecchia il costo di un euro più il 20% d’iva, ci troviamo a pagarlo un euro e venti, significa in parole povere che l’iva è stata raddoppiata, cioè a posto delle duecento lire di iva pagate in precedenza sulle mille lire, oggi ne paghiamo 200 in più delle vecchie lire. Allora se avete capito questa concertatura, che nessuno evidenzia e contesta, possiamo capire in quale strada ci troveremo nell’immediato futuro, e come i governi si somiglino nel loro comportamento. Sì, c’è chi da più o meno fumo negli occhi, ma i loro interessi li tutelano e li gestiscono bene, perché riportare il riordino nel territorio non è difficile, basta riequilibrare per prima stipendi e pensioni, ad esempio chi prendeva un milione delle vecchie lire oggi dovrebbe prendere mille euro, secondo abbassare l’iva come in altri Stati.
E’ chiaro che qualcuno dirà: e dove prendiamo questi soldi per ritornare alla vecchia maniera?
Risposta, prima abbassiamo del 60% le buste paghe di tutti i politici, secondo requisiamo il 60% dell’introito dei guadagni incassato dai politici uscenti della passata legislatura.
Questo sarebbe da fare subito per riequilibrare la situazione attuale, no chiacchiere per fare spettacolo.
Le vittime attuali sono: anziani, con la loro pensione, famiglie, single, uomo o donna cambia poco, il ceto medio, tutti verso una nuova forma di carestia. La gente spende sempre di meno, i negozianti possono trovare il tempo per giocare a carte, si sta prospettando una situazione preoccupante.
Non è tanto una questione di governabilità, tanto i vari politici si combattono per la gestione non per il programma da applicare, infatti detti programmi sono solo per far comprendere all’elettorato il difetto, risolvibile, invece alla fine cambia poco o niente.

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